Settembre 2025, un altro evento Apple passa sotto i ponti come un fiume. Un fiume che però, negli ultimi anni, sembra sempre meno impetuoso.
L’analogia mi è venuta spontanea quando Tim Cook ha chiuso quasi di colpo una presentazione dai toni spenti e cupi, lasciando una sensazione di incompiuto.
Ci sono stati cambiamenti di design, un aggiustamento di filosofia e qualche segnale di strategia diversa. Ma basteranno?
Sommario
- iPhone 17: finalmente i 120 Hz
- Verso cicli biennali?
- iPhone Air: sottile, Pro… ma per chi?
- iPhone 17 Pro: nuovo design, poca innovazione
- Conclusione
iPhone 17: finalmente i 120 Hz
Partiamo dalla vera novità positiva: i nuovi iPhone 17 base.
Non aspettatevi rivoluzioni: chi dirà che “sono finalmente qualcosa di nuovo” sta esagerando.
La differenza vera è nel display:
- Luminosità di picco a 3000 nits
- Refresh rate a 120 Hz, la tecnologia ProMotion finalmente sul modello base
Per anni ci hanno detto che i 60 Hz andavano bene, che i 120 Hz erano “superflui su un iPhone base”. Ora, improvvisamente, diventano “la feature che mancava”.
E la verità è che avevano ragione: non per la “magia” della fluidità, ma perché Apple ascolta finalmente gli utenti.
Per la prima volta, una funzione marchiata “Pro” scende su un dispositivo non Pro. Un segnale che potrebbe avere implicazioni forti:
- semplice errore di marketing?
- oppure inizio di un’unificazione delle linee iPhone?
Considerando che tutti vogliono comunque un iPhone Pro, ha ancora senso per Apple mantenere così tanti modelli? Con un paio di feature in più, può spingere molti utenti a spendere direttamente 1200€ invece che 900€.
Verso cicli biennali?
Non sono un analista, ma lo scenario sembra chiaro: tra saturazione hardware e nuovi scenari geopolitici, Apple sta cercando modi per ottimizzare i costi.
Le voci di un passaggio a presentazioni biennali diventano sempre più insistenti, e se Apple aprirà la strada, gli altri produttori seguiranno.
Prima, però, bisogna reinventare la lineup.
iPhone Air: sottile, Pro… ma per chi?
Ed ecco la prima vera mossa: Apple riduce i modelli da 4 a 3, eliminando varianti “mini” o “max” e lanciando un nuovo prodotto: iPhone Air.
Si tratta di un ibrido:
- corpo sottilissimo
- processore Pro
- schermo Pro
- camera Pro
Per circa 10 minuti di presentazione, l’iPhone Air è stato praticamente un Pro. Ma allora a chi serve?
La risposta è semplice: agli enthusiasts.
Chi cambia iPhone ogni anno, chi colleziona, chi può permettersi di spendere senza pensarci troppo. Non all’utente “normale”.
Perché? Perché la corsa al super sottile è una moda già vista dieci anni fa, con i soliti problemi: batteria limitata, compromessi su speaker e fotocamere. Non è il futuro.
Il mistero del nome “Air”
Perché non si chiama iPhone 17 Air?
Qui entriamo nella speculazione: Apple ha sempre giocato molto con la coerenza dei nomi. Rimuovere il numero può essere un test:
- capire se gli utenti accettano un iPhone senza numerazione
- raccogliere dati su percezione e disponibilità a pagare
La mia impressione: iPhone Air è un esperimento. Non un prodotto pensato per fare grandi numeri, ma per studiare il mercato.
iPhone 17 Pro: nuovo design, poca innovazione
Il nuovo iPhone 17 Pro porta finalmente un design aggiornato dopo cinque anni.
Scelta coraggiosa: quando un look è ormai iconico e riconoscibile, cambiarlo è un rischio.
Le battute sui social che lo paragonano a un Pixel o a un POCO sono simpatiche, ma la realtà è che lo spazio per differenziarsi esteticamente è ridotto. Apple resta legata al suo minimalismo elegante.
Al netto del design, però, cos’altro c’è? Poco. Troppo poco.
L’azienda che un tempo ci lasciava senza fiato con un “one more thing”, oggi sembra limitarsi a fare il compitino.
Le novità:
- Schermo antiriflesso: utile per i creativi, ma già visto su Samsung due anni fa.
- Fotocamere da 48 MP su tutti i moduli: non vi fate illusioni, il crop resta un crop software.
- Teleobiettivo leggermente più grande: nulla di paragonabile alle scelte coraggiose dei produttori cinesi.
- Vapor chamber per il raffreddamento: finalmente un iPhone da 1000+ euro può registrare video senza surriscaldarsi.
Sono miglioramenti, certo. Ma dove è finita l’innovazione?
Conclusione
Ecco, questo è quanto: l’Apple Event 2025 ci ha consegnato un iPhone base finalmente al passo coi tempi, un Air che sembra più un test che un prodotto di massa, e un Pro che porta un nuovo design ma poche vere novità.
Questa è la Apple di oggi: prudente, attenta ai margini, capace di piccoli passi mirati ma lontana dall’epoca in cui “pensare diverso” voleva dire davvero sorprendere il mondo.